Dieci righe sul Logo
Il centro culturale Veritas da anni vuole essere un centro di cuori pensanti.
Cuori pensanti coloro che propongono idee, cuori pensanti coloro che ne vengono coinvolti, coloro che seguono i corsi e condividono questa filosofia di un pensiero che si apre e si interroga sulle questioni della contemporaneità.
Quando si è parlato di progettare una ristrutturazione, qualche anno fa, si è subito posto un occhio di attenzione al cuore ‘fisico’ del Veritas: il romitorio.
Un luogo a forma quasi circolare, in fondo a quella sala che fu la cappella e oggi è sala di accoglienza e di esposizione.
Il romitorio voleva essere il luogo del raccoglimento di tutti.
Un cuore di raccolta dello spirito e di possibilità di preghiera.
Preghiera laica e religiosa. Preghiera indipendente dall’appartenenza.
Un luogo che sottolineasse queste scelte culturali fondanti.
Così è nato il logo: dal luogo.
La forma del logo è la forma della pianta del romitorio.
Suggerito da quelle due parentesi che graficamente chiudono ma restano aperte, e raccolgono più persone (le teste del Veritas), senza pregiudizi e preclusioni ideologiche e di credo.
Nel cuore del Veritas si può entrare, si può restare, e si può uscire.
C’è un cuore di esperienza nelle relazioni che si vengono a creare, con il luogo e con le persone, con i dubbi e gli interrogativi.
C’è un cuore al centro che è il romitorio, dove ciascuno può incontrare se stesso e la sua trascendenza, chiamare il suo Dio e parlargli.